Il Testo
Nessuna legge, che modifichi il compenso per i servizi dei Senatori e dei Rappresentanti, entrerà in vigore, fino a quando non sia intervenuta un’elezione dei Rappresentanti.
Il Significato
L’emendamento XXVII impedisce ai membri del Congresso di concedersi aumenti di stipendio durante la sessione corrente. Piuttosto, qualsiasi aumento adottato deve entrare in vigore durante la prossima sessione del Congresso. I proponenti dell’emendamento credevano che i legislatori sono più propensi ad essere cauti nell’aumentare la paga del Congresso se non hanno interessi personali nel voto. L’emendamento è stato introdotto al Congresso nel 1789 da James Madison e inviato agli stati per la ratifica in quell’occasione.
Non è stato però fino al 1992, dopo il malcontento pubblico per i ripetuti aumenti di stipendio del Congresso, che i tre quarti degli stati hanno ratificato la misura. A differenza di molti altri emendamenti recenti, che contenevano un limite di tempo di sette anni per la ratifica da parte degli stati (vedi per esempio gli emendamenti XX e XXI) l’emendamento proposto da Madison non conteneva alcun limite di tempo per la ratifica.