Il cervello umano è piuttosto difficile: Anche se pensiamo di sapere le cose, c’è un’intera lista di pregiudizi cognitivi che possono essere un intralcio ai lavori. Abbiamo trovato 50 tipi di bias cognitivi che vengono fuori quasi ogni giorno, in piccole discussioni su Facebook, negli oroscopi e sulla scena globale. Insieme alle loro definizioni, questi sono esempi di vita reale di bias cognitivi, dal sottile pensiero di gruppo che sabota le vostre riunioni di gestione alla forza di ancoraggio che vi fa spendere troppi soldi in un negozio durante una svendita. Conoscere questa lista di pregiudizi può aiutarti a prendere decisioni più informate e a capire quando sei fuori strada.
Clicca per vedere l’infografica a grandezza naturale
Vuoi usare questa infografica sul tuo sito? Ecco il codice per incorporarla:
<a href="https://www.titlemax.com/discovery-center/lifestyle/50-cognitive-biases-to-be-aware-of-so-you-can-be-the-very-best-version-of-you/?sf_traffic=unpaidreferral_infographic_awareness_x_x_x_x_x_titlemax"><img src="https://storage.googleapis.com/titlemax-media/099372db-50-cognitive-biases-2_80per.png" alt=" 50 Cognitive Biases to be Aware of so You Can be the Very Best Version of You – TitleMax.com – Infographic" title=" 50 Cognitive Biases to be Aware of so You Can be the Very Best Version of You – TitleMax.com – Infographic"></a><br><a href="https://www.titlemax.com" alt="TitleMax.com" title="TitleMax.com">Created by TitleMax.com</a>
Che cos’è il bias cognitivo?
Partiamo con una definizione di base del bias cognitivo: Si tratta di un errore sistematico nei processi cognitivi (come il pensiero, la percezione e la memoria) che diverge dalla razionalità e che può influenzare i giudizi. Se pensiamo al cervello umano come a un computer, il bias cognitivo è fondamentalmente un errore nel codice, che ci fa percepire l’input in modo diverso o ci fa ottenere un output che è illogico.
Ma ci sono anche altri tipi di bias che non sono necessariamente cognitivi; per esempio, c’è la teoria della prova sociale, che è uno dei bias psicologici sociali più popolari. Inoltre, ci possono essere teorie cognitive che non sono necessariamente considerate pregiudizi, o meglio, sono più come una rete di pregiudizi comuni aggrovigliati insieme, come la dissonanza cognitiva, che causa disagio mentale quando abbiamo idee o credenze contrastanti nella nostra mente. Poi, c’è il famosissimo effetto placebo, che può effettivamente provocare cambiamenti fisiologici.
Andiamo in alcuni esempi di bias cognitivi comuni per vedere davvero come funzionano!
50 tipi di bias cognitivi comuni
- Errore fondamentale di attribuzione: Giudichiamo gli altri in base alla loro personalità o al loro carattere fondamentale, ma giudichiamo noi stessi in base alla situazione.
- Self-Serving Bias: I nostri fallimenti sono situazionali, ma i nostri successi sono nostra responsabilità.
- In-Group Favoritism: Favoriamo le persone che fanno parte del nostro gruppo interno rispetto ad un gruppo esterno.
- Effetto carrozzone: Idee, mode e credenze crescono quando più persone le adottano.
- Pensiero di gruppo: A causa del desiderio di conformità e armonia nel gruppo, prendiamo decisioni irrazionali, spesso per minimizzare il conflitto.
- Effetto Halo: Se si vede una persona come avente un tratto positivo, quell’impressione positiva si riversa sugli altri tratti. (Questo funziona anche per i tratti negativi.)
- Fortuna morale: una migliore posizione morale avviene a causa di un risultato positivo; una peggiore posizione morale avviene a causa di un risultato negativo.
- Falso consenso: Crediamo che più persone siano d’accordo con noi di quante non lo siano in realtà.
- Maledizione della conoscenza: Una volta che sappiamo qualcosa, diamo per scontato che anche tutti gli altri la sappiano.
- Effetto riflettore: Sopravvalutiamo quanto le persone prestino attenzione al nostro comportamento e al nostro aspetto.
- Euristica della disponibilità: Ci basiamo sugli esempi immediati che ci vengono in mente mentre esprimiamo dei giudizi.
- Attribuzione difensiva: Come un testimone che teme segretamente di essere vulnerabile a un grave incidente, incolpiamo meno la vittima se ci relazioniamo con essa.
- Ipotesi del mondo giusto: Tendiamo a credere che il mondo sia giusto; quindi, assumiamo che gli atti di ingiustizia siano meritati.
- Realismo ingenuo: Crediamo di osservare la realtà oggettiva e che le altre persone siano irrazionali, disinformate o di parte.
- Cinismo ingenuo: Crediamo di osservare la realtà oggettiva e che le altre persone abbiano un pregiudizio egocentrico maggiore di quello che effettivamente hanno nelle loro intenzioni/azioni.
- Effetto Forer (alias Effetto Barnum): Attribuiamo facilmente la nostra personalità ad affermazioni vaghe, anche se possono essere applicate ad una vasta gamma di persone.
- Effetto Dunning-Kruger: Meno sai, più sei sicuro di te. Più sai, meno sei sicuro di te.
- Ancoraggio: Ci affidiamo molto alla prima informazione introdotta quando prendiamo decisioni.
- Bias di automazione: Ci affidiamo a sistemi automatizzati, a volte confidando troppo nella correzione automatica di decisioni effettivamente corrette.
- Effetto Google (aka Amnesia digitale): Tendiamo a dimenticare le informazioni che sono facilmente ricercabili nei motori di ricerca.
- Reazione: Facciamo il contrario di quello che ci viene detto, specialmente quando percepiamo minacce alle libertà personali.
- Bias di conferma: tendiamo a trovare e ricordare informazioni che confermano le nostre percezioni.
- Effetto ritorno di fiamma: Smentire le prove a volte ha l’effetto ingiustificato di confermare le nostre convinzioni.
- Effetto terza persona: Crediamo che gli altri siano più influenzati dal consumo dei mass media di quanto non lo siamo noi stessi.
- Bias di convinzione: giudichiamo la forza di un argomento non in base a quanto fortemente supporta la conclusione, ma quanto è plausibile la conclusione nella nostra mente.
- Cascata di disponibilità: Legato al nostro bisogno di accettazione sociale, le credenze collettive guadagnano più plausibilità attraverso la ripetizione pubblica.
- Declinismo: Tendiamo a romanzare il passato e a vedere il futuro in modo negativo, credendo che le società/istituzioni siano per lo più in declino.
- Status Quo Bias: Tendiamo a preferire che le cose rimangano uguali; i cambiamenti dalla linea di base sono considerati una perdita.
- Sunk Cost Fallacy (aka Escalation of Commitment): Investiamo di più in cose che ci sono costate qualcosa piuttosto che modificare i nostri investimenti, anche se affrontiamo risultati negativi.
- Fallacia del giocatore: Pensiamo che le possibilità future siano influenzate dagli eventi passati.
- Zero-Risk Bias: Preferiamo ridurre i piccoli rischi a zero, anche se possiamo ridurre il rischio complessivo con un’altra opzione.
- Framing Effect: Spesso traiamo conclusioni diverse dalla stessa informazione a seconda di come viene presentata.
- Stereotipizzazione: Adottiamo credenze generalizzate che i membri di un gruppo avranno certe caratteristiche, nonostante non abbiamo informazioni sull’individuo.
- Bias di omogeneità dell’outgroup: percepiamo i membri dell’out-group come omogenei e i nostri in-group come più diversi.
- Bias di autorità: ci fidiamo e siamo più spesso influenzati dalle opinioni delle figure di autorità.
- Effetto Placebo: Se crediamo che un trattamento funzionerà, spesso avrà un piccolo effetto fisiologico.
- Survivorship Bias: Tendiamo a concentrarci su quelle cose che sono sopravvissute a un processo e trascuriamo quelle che hanno fallito.
- Tachipsia: Le nostre percezioni del tempo cambiano a seconda del trauma, dell’uso di droghe e dello sforzo fisico.
- Legge della Trivialità (aka “Bike-Shedding”): Diamo un peso sproporzionato alle questioni banali, spesso evitando questioni più complesse.
- Effetto Zeigarnik: Ricordiamo i compiti incompleti più di quelli completati.
- Effetto IKEA: Diamo più valore alle cose che abbiamo parzialmente creato noi stessi.
- Effetto Ben Franklin: Ci piace fare favori; siamo più propensi a fare un altro favore a qualcuno se abbiamo già fatto un favore per lui che se abbiamo ricevuto un favore da quella persona.
- Effetto Bystander: Più altre persone sono in giro, meno probabilità abbiamo di aiutare una vittima.
- Suggestionabilità: Noi, specialmente i bambini, a volte scambiamo le idee suggerite da un interrogatore per ricordi.
- Falsi ricordi: Scambiamo l’immaginazione per ricordi reali.
- Criptomnesia: Scambiamo i ricordi reali per immaginazione.
- Clustering Illusion: Troviamo modelli e “cluster” in dati casuali.
- Bias di pessimismo: A volte sopravvalutiamo la probabilità di risultati negativi.
- Bias di ottimismo: A volte siamo troppo ottimisti sui risultati positivi.
- Blind Spot Bias: Non pensiamo di avere pregiudizi, e li vediamo più gli altri che noi stessi.
Utilizza la nostra infografica sui bias cognitivi come ispirazione per diventare migliore e saperne di più! Puoi anche stamparla e usarla come poster sui bias cognitivi per incoraggiare gli altri a fare lo stesso.