Accordo del Venerdì Santo, chiamato anche Accordo di Belfast o Accordo, accordo raggiunto il 10 aprile 1998, e ratificato sia in Irlanda che in Irlanda del Nord con voto popolare il 22 maggio che prevedeva un governo devoluto in Irlanda del Nord.

Dalla metà degli anni ’60 la maggioranza demografica di cui godevano i protestanti in Irlanda del Nord assicurava loro il controllo delle istituzioni statali, e questi poteri erano a volte usati in modo da svantaggiare la minoranza cattolica romana della regione (anche se la portata della discriminazione in Irlanda del Nord rimane oggetto di un intenso dibattito). Un attivo movimento per i diritti civili emerse alla fine degli anni ’60, e ne seguirono episodi di violenza comunitaria, che portarono il governo britannico a inviare truppe per aiutare a reprimere la violenza urbana. Attentati, assassinii e rivolte tra cattolici, protestanti, polizia e truppe britanniche continuarono nei primi anni ’90. Un provvisorio cessate il fuoco fu indetto nel 1994, ma la violenza sporadica continuò.

I colloqui multipartitici – che coinvolgevano rappresentanti dell’Irlanda, vari partiti politici dell’Irlanda del Nord e il governo britannico – ripresero nel giugno 1996 e alla fine culminarono nella firma a Belfast il 10 aprile 1998 (il Venerdì Santo di quell’anno), di un accordo che richiedeva la creazione di tre “filoni” di relazioni amministrative. Il primo filone prevedeva la creazione dell’Assemblea dell’Irlanda del Nord, che sarebbe stata un’assemblea eletta responsabile della maggior parte delle questioni locali. Il secondo era un accordo istituzionale per la cooperazione transfrontaliera su una serie di questioni tra i governi di Irlanda e Irlanda del Nord. Il terzo richiedeva una consultazione continua tra i governi britannico e irlandese. In un referendum tenuto congiuntamente in Irlanda e Irlanda del Nord il 22 maggio 1998 – il primo voto in tutta l’Irlanda dal 1918 – l’accordo fu approvato dal 94% dei votanti in Irlanda e dal 71% in Irlanda del Nord. Tuttavia, l’ampia disparità tra il sostegno cattolico e quello protestante nell’Irlanda del Nord (il 96% dei cattolici votò a favore dell’accordo, ma solo il 52% dei protestanti) indicava che gli sforzi per risolvere il conflitto settario sarebbero stati difficili.

La prova più grave della divisione arrivò appena quattro mesi dopo la firma dell’accordo, nell’agosto 1998, quando un gruppo scissionista dell’Irish Republican Army (IRA), la Real IRA, uccise 29 persone in un attentato nella città di Omagh. Inoltre, il mancato smantellamento delle armi da parte dell’IRA ritardò la formazione dell’Esecutivo dell’Irlanda del Nord (un ramo dell’Assemblea dell’Irlanda del Nord), nel quale il Sinn Féin, l’ala politica dell’IRA, avrebbe dovuto avere due ministri.

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Il 2 dicembre 1999, la Repubblica d’Irlanda ha modificato la sua costituzione, eliminando le sue rivendicazioni territoriali su tutta l’isola d’Irlanda, il Regno Unito ha ceduto il dominio diretto dell’Irlanda del Nord, sono entrati in vigore nuovi accordi tra Irlanda e Regno Unito e tra Irlanda e Irlanda del Nord e, simbolicamente, il presidente irlandese Mary McAleese ha pranzato con la regina Elisabetta II. (Per ulteriori sviluppi relativi all’Accordo del Venerdì Santo, vedi Irlanda del Nord: Storia.)

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