Nel 1895 Nobel sviluppò un’angina pectoris, e morì di un’emorragia cerebrale nella sua villa di San Remo, Italia, nel 1896. Alla sua morte il suo impero commerciale mondiale consisteva in più di 90 fabbriche che producevano esplosivi e munizioni. L’apertura del suo testamento, che aveva redatto a Parigi il 27 novembre 1895 e che aveva depositato in una banca di Stoccolma, conteneva una grande sorpresa per la sua famiglia, gli amici e il pubblico in generale. Era sempre stato generoso nelle filantropie umanitarie e scientifiche, e lasciò la maggior parte della sua fortuna in amministrazione fiduciaria per istituire quello che è diventato il più apprezzato dei premi internazionali, i premi Nobel.
Possiamo solo speculare sulle ragioni per cui Nobel ha istituito i premi che portano il suo nome. Era reticente su se stesso, e non ha confidato a nessuno la sua decisione nei mesi precedenti la sua morte. L’ipotesi più plausibile è che un bizzarro incidente nel 1888 possa aver innescato il treno della riflessione che culminò nel suo lascito per i premi Nobel. Quell’anno il fratello di Alfred, Ludvig, era morto durante un soggiorno a Cannes, in Francia. I giornali francesi riportarono la morte di Ludvig ma lo confusero con Alfred, e un giornale pubblicò il titolo “Le marchand de la mort est mort” (“Il mercante di morte è morto”). Forse Alfred Nobel istituì i premi per evitare proprio il tipo di reputazione postuma suggerita da questo prematuro necrologio. È certo che i premi attuali da lui istituiti riflettono il suo interesse per tutta la vita nei campi della fisica, della chimica, della fisiologia e della letteratura. Ci sono anche molte prove che la sua amicizia con l’importante pacifista austriaca Bertha von Suttner lo abbia ispirato a istituire il premio per la pace.
Nobel stesso, tuttavia, rimane una figura di paradossi e contraddizioni: un uomo brillante e solitario, in parte pessimista e in parte idealista, che ha inventato i potenti esplosivi usati nella guerra moderna ma ha anche istituito i premi più prestigiosi del mondo per i servizi intellettuali resi all’umanità.