Allura Red AC nella bibita alla fragola
Allura Red AC in pasticceria
Allura Red è stato pesantemente studiato dai gruppi di sicurezza alimentare in Nord America e in Europa, e rimane ampiamente utilizzato.
La FSA britannica ha commissionato uno studio su sei coloranti alimentari (tartrazina, rosso Allura, Ponceau 4R, giallo di chinolina, giallo tramonto, carmoisina (soprannominato il “Southampton 6”)), e benzoato di sodio (un conservante) sui bambini della popolazione generale, che li consumavano nelle bevande. Lo studio ha trovato “un possibile legame tra il consumo di questi coloranti artificiali e un conservante benzoato di sodio e un aumento dell’iperattività” nei bambini; il comitato consultivo della FSA che ha valutato lo studio ha anche stabilito che, a causa dei limiti dello studio, i risultati non potevano essere estrapolati alla popolazione generale, e sono stati raccomandati ulteriori test.
La comunità normativa europea, con una maggiore enfasi sul principio di precauzione, ha richiesto l’etichettatura e ridotto temporaneamente la dose giornaliera accettabile (ADI) per i coloranti alimentari; la FSA britannica ha chiesto il ritiro volontario dei coloranti da parte dei produttori alimentari. Tuttavia, nel 2009, l’EFSA ha rivalutato i dati a disposizione e ha stabilito che “le prove scientifiche disponibili non dimostrano un legame tra gli additivi coloranti e gli effetti sul comportamento”, e nel 2014, dopo un’ulteriore revisione dei dati, l’EFSA ha ripristinato i livelli precedenti di DGA. Nel 2015, l’EFSA ha rilevato che le stime di esposizione non superavano la DGA di 7 mg/kg al giorno in nessuna popolazione.
La FDA statunitense non ha apportato modifiche dopo la pubblicazione dello studio di Southampton, ma in seguito a una petizione cittadina presentata dal Center for Science in the Public Interest nel 2008, che richiedeva alla FDA di vietare diversi additivi alimentari, la FDA ha iniziato una revisione delle prove disponibili, e ancora non ha apportato modifiche.
Allura Red AC era un tempo vietato in Danimarca, Belgio, Francia e Svizzera, ed era anche vietato in Svezia fino a quando il paese è entrato nell’Unione Europea nel 1994. In Norvegia e Islanda, è stato vietato tra il 1978 e il 2001, un periodo in cui i coloranti azoici erano usati legalmente solo nelle bevande alcoliche e in alcuni prodotti ittici.