– In media ogni anno arrivano quasi due dozzine di nuovi CD legati al Natale. C’è un motivo per aggiungerne uno alla collezione? Cadono in gruppi chiari: opere maggiori, carole mainstream e compilation a tema. Due versioni del Magnificat di Bach sono altamente raccomandate: una dalle forze magre e vivaci di Solomon’s Knot – Magnificat: Christmas in Leipzig (Sony) – accoppiato con opere poco conosciute di altri due compositori di Lipsia, Johann Schelle e Johann Kuhnau; l’altro dall’ensemble francese La Chapelle Harmonique, più corposo ma ancora agile, diretto da Valentin Tournet (Château de Versailles Live), abbinato all’esuberante cantata di Natale BWV 63, Christen, ätzen diesen Tag (Cristiani, incidete questo giorno).

– Su una scala più grande, tutte e sei le cantate, conosciute collettivamente come l’Oratorio di Natale di Bach, sono eseguite dal Thomanechor Leipzig con la Gewandhaus Orchestra, diretto da Gotthold Schwarz e registrato dal vivo nella Chiesa di San Tommaso, Lipsia, dove fu eseguito per la prima volta (Accentus Music; anche su DVD).

Il coro americano Yale Schola Cantorum, diretto da David Hill, dà un ampio e ben fatto resoconto di The Christmas Story di Heinrich Schütz (Hyperion), in stile italiano ma scritto per il servizio dei Vespri, Dresda, nel 1660.

– A Spanish Nativity di Stile Antico (Harmonia Mundi) celebra la musica dell’età dell’oro spagnola – Victoria, Guerrero, Rimonte, Morales e altri – cantata con purezza e precisione caratteristiche da questo piccolo ensemble. Due gruppi vocali ancora più piccoli da menzionare: i quattro Gothic Voices con Nowell synge we both al and som (Linn), che offrono una “festa di musica natalizia nell’Inghilterra medievale”, per lo più “anon”; e i Gesualdo Six: Christmas (Hyperion), che combinano il tradizionale (Veni Emmanuel, Jingle Bells) con ambientazioni moderne di Cheryl Frances-Hoad, John Rutter e il loro direttore, Owain Park.

– The Secret Life of Carols: 800 Years of Christmas Music (First Hand Records), eseguito dai Telling, è un’indagine atmosferica da tutta Europa, con radici nelle prime tradizioni inglesi, irlandesi, tedesche e finlandesi, eseguita da due voci, arpe e tamburo. Altrettanto fantasioso ed eclettico, in uno stile diverso, è The Waiting Sky: Music for Advent and Christmas (Resonus) del bellissimo coro Sansara, composto da 18 elementi. Non dimentichiamo nemmeno i ben scelti Advent Carols del King’s College di Londra (Delphian), un programma ponderato che va da Ildegarda di Bingen ai giorni nostri.

– Per una scelta mainstream, provate O Holy Night – cantata vigorosamente dalla London Choral Sinfonia, diretta da Michael Waldron (Orchid Classics): con scelte meno ovvie ma anche preferite, molte negli amati arrangiamenti di David Willcocks.

– Se tutto quello che volete è il Festival of Nine Lessons and Carols del Coro del King’s College di Cambridge, può essere vostro: una speciale registrazione dal vivo con etichetta propria del servizio per il 100° anniversario, completa di bel libretto illustrato. È diretto dal defunto Stephen Cleobury – un giusto tributo a un ottimo musicista, che ha ricoperto l’incarico al King’s per 37 anni.

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