Analisi
La SAI (Society of American Indians) è stata criticata per aver desiderato una cittadinanza statunitense che avrebbe reso obsolete le sovranità dei nativi, sulla base delle dicotomie concepite all’epoca: che “ottenere” la cittadinanza statunitense significava rifiutare l’autorità tribale. Il concetto coloniale di cittadinanza… faceva apparire ineluttabile e naturale l’esclusività reciproca di indiano “rione” e “cittadino” statunitense. A quel tempo, rione contro cittadino sembrava l’unica scelta possibile…
Di fronte alla scelta tra l’amaro asservimento degli indiani e le illusorie libertà della cittadinanza statunitense, i SAI scelsero la cittadinanza. Forse hanno scelto le possibilità che potevano immaginare all’interno della cittadinanza e di una nazione democratica plurale. Nel loro lavoro per i Nativi, gli intellettuali del SAI svilupparono possibilità stratificate che si estendevano ben oltre la falsa dicotomia di ferocia contro civiltà posta dalla società coloniale dei coloni. Il lavoro locale immaginava e apriva possibilità di vivere come cittadini pienamente moderni, contribuenti dinamici alla vita democratica degli Stati Uniti, e come nazioni con sovranità intrinseca. Nel secolo scorso gli individui, le nazioni e gli intellettuali nativi hanno sviluppato ulteriormente le idee di cittadinanze multiple e stratificate e di sovranità multiple e stratificate che aprono possibilità piuttosto che bloccarle. I popoli nativi devono avere il potere di fare scelte nell’ambito delle possibilità, non in quello delle opportunità precluse.
Escritto da:
Lomawaima, K. T. (2013). La mutualità della cittadinanza e della sovranità: La società degli indiani d’America e la battaglia per ereditare l’America. American Indian Quarterly, 37(3), 333-351.