Aaron Douglas, ampiamente riconosciuto come uno dei più compiuti e influenti artisti visivi dell’Harlem Renaissance, è nato a Topeka, Kansas, il 26 maggio 1899. Ha frequentato una scuola elementare segregata, la McKinley Elementary, e la Topeka High School, che era integrata. Dopo il diploma, Douglas lavorò in una fabbrica di vetro e poi in una fonderia di acciaio per guadagnare i soldi per il college. Nel 1918 si iscrisse all’Università del Nebraska, Lincoln, e nel 1922 conseguì una laurea in belle arti. L’anno seguente accettò un posto di insegnante alla Lincoln High School di Kansas City, Missouri, dove servì come istruttore d’arte per due anni. Lettore serio fin da ragazzo, Douglas si tenne aggiornato sul crescente movimento culturale di Harlem attraverso le pagine di due influenti periodici: The Crisis, pubblicato dalla National Association for the Advancement of Colored People (NAACP) e diretto da W. E. B. Du Bois, e Opportunity, la pubblicazione mensile della National Urban League diretta da Charles S. Johnson. La notizia del talento e dell’ambizione di Douglas raggiunse presto figure influenti ad Harlem, incluso Johnson, che stava attivamente reclutando giovani scrittori, poeti e artisti afroamericani da tutto il paese per venire a New York. Nel 1924, Ethel Nance, la segretaria di Johnson, scrisse a Douglas incoraggiandolo a venire ad est. Inizialmente Douglas rifiutò, ma la primavera successiva, alla conclusione dell’anno scolastico, si dimise dal suo incarico di insegnante e si recò a New York.

Douglas arrivò ad Harlem poco dopo la pubblicazione di quello che fu subito riconosciuto come un punto di riferimento: il numero di marzo 1925 di Survey Graphic intitolato “Harlem: Mecca per il nuovo negro”. Questo numero speciale includeva un saggio introduttivo di Alain Locke, fondatore intellettuale del movimento New Negro, con ulteriori saggi di altri leader progressisti afroamericani. Intervistato alla fine della sua carriera, Douglas dichiarò che il numero di Harlem di Survey Graphic fu il fattore più importante nella sua decisione di trasferirsi a New York.

Accolto dai leader dell’iniziativa New Negro, Douglas godette del sostegno sia di Johnson, che gli fece studiare l’artista tedesco emigrato Fritz Winold Reiss (americano, 1888 – 1953), sia di Du Bois, che gli diede un lavoro nella redazione di The Crisis. Incoraggiato da Locke, Reiss, Du Bois e altri a studiare l’arte africana come una ricca fonte di identità culturale, Douglas assorbì anche le lezioni del modernismo europeo mentre forgiava il proprio linguaggio visivo. Presto le illustrazioni di Douglas cominciarono ad apparire su Opportunity e The Crisis. Nell’autunno del 1925, un’edizione ampliata del numero di Harlem di Survey Graphic fu pubblicata in forma di libro. Intitolata The New Negro: An Interpretation, l’antologia includeva illustrazioni di Reiss e del suo nuovo studente, Douglas.

Nel 1927 Du Bois invitò Douglas a unirsi allo staff di The Crisis come critico d’arte. Lo stesso anno James Weldon Johnson, poeta e attivista del New Negro, chiese al giovane artista di illustrare la sua prossima raccolta di poesie, God’s Trombones: Seven Negro Sermons in Verse. Lodato dalla critica, God’s Trombones fu il capolavoro di Johnson e una pubblicazione di svolta per Douglas. Nelle sue illustrazioni per questa pubblicazione, e più tardi nei dipinti e nei murales, Douglas attinse al suo studio dell’arte africana e alla sua comprensione dell’intersezione tra cubismo e art deco per creare uno stile che presto divenne la firma visiva dell’Harlem Renaissance.

Numerose commissioni seguirono la pubblicazione di God’s Trombones, compreso un invito dalla Fisk University di Nashville per creare un ciclo di murales per la nuova biblioteca del campus. Nel settembre 1931 Douglas salpò per Parigi, dove intraprese un’ulteriore formazione formale e incontrò l’artista espatriato Henry Ossawa Tanner (americano, 1859 – 1937). Dopo un anno all’estero, Douglas tornò a New York, dove continuò a ricevere commissioni e, nel 1933, organizzò la sua prima mostra personale alla Caz Delbo Gallery. Nel 1936 Douglas completò un murale di quattro pannelli per la Texas Centennial Exposition a Dallas. Solo due pannelli di questo set sopravvivono. Uno di questi, Into Bondage, si trova ora nella collezione della National Gallery of Art.

Durante gli anni ’30 Douglas tornò a intermittenza alla Fisk dove servì come assistente professore di educazione artistica; nel 1940 accettò una posizione a tempo pieno nel dipartimento artistico. Pur insegnando a Nashville, Douglas e sua moglie Alta mantennero il loro appartamento ad Harlem, dove rimasero attivi nella comunità culturale di Harlem, anche se ora una comunità gravemente colpita dalla Grande Depressione. Nel 1944 Douglas completò un master of arts al Teachers College, Columbia University. Alla Fisk divenne presidente del dipartimento d’arte, dove fece da mentore a diverse generazioni di studenti prima di andare in pensione nel 1966. Nel 1970 Douglas tornò a Topeka, la sua città natale, per la prima mostra retrospettiva del suo lavoro al Mulvane Art Center. L’anno seguente fu onorato con una seconda retrospettiva al Fisk. Douglas morì a Nashville nel 1979 all’età di 80 anni.

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