Parco Nazionale Iguazu, Argentina

“Troppa luce acceca spesso i signori di questo tipo. Non possono vedere la foresta per gli alberi.”

-Christoph Martin Wieland (1733-1813), Musarion , Canto II

Guidando nel mezzo del Parco Nazionale di Iguazu, in Argentina, non ho potuto fare a meno di sentirmi un po’ sottotono. Era la mia prima volta in una foresta pluviale e diciamo che avevo aspettative molto alte. Speravo di vedere piante rare che mi facessero esplodere l’immaginazione e scimmie appese ad ogni ramo. Invece, ho visto, beh, alberi e viti che assomigliavano meno al mio sogno ispirato dall’avatar e più a, beh, gli alberi e le viti che ho visto a casa negli Stati Uniti (solo più grandi, forse).

Diciamo solo che ho perso la foresta per gli alberi.

Per capire veramente la grandezza del Parco Nazionale Iguazu, devi tenere un occhio fuori dal finestrino quando il tuo aereo scende in città o parte da essa. Da un’altezza maggiore, ti rendi conto che questa foresta pluviale, una delle più grandi del mondo, è di 212 miglia quadrate di puro, lussureggiante verde. E anche se non ho visto le scimmie, sono lì, insieme a innumerevoli varietà di farfalle, giaguari, uccelli, insetti e rettili. È un posto che toglie il fiato (a patto di non essere troppo miopi).

Invece di farsi prendere dalle minuzie di ciò che si ha di fronte, fai un passo indietro e abbraccia il quadro generale. Quando scrivi, non perdere l’insieme di ciò che stai scrivendo per una singola parola o frase che non è all’altezza delle tue aspettative. In altre parole, non perdere la foresta per gli alberi. Continua a scrivere, continua ad esplorare, e quando hai finito, fai un passo indietro e goditi il panorama.

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