Da quando i Beatles si sono sciolti nel 1970, i tre uomini che stavano davanti al palco non hanno avuto problemi a costruire la loro eredità – John Lennon ha scritto le iconiche “Imagine” e “Give Peace a Chance”,George Harrison ha pubblicato “All Things Must Pass” e ha trascorso del tempo come Traveling Wilbury, Paul McCartney è stato protagonista degli halftime show del Super Bowl e delle cerimonie di apertura delle Olimpiadi.

Il batterista Ringo Starr, ahimè, non si è concesso lo stesso lusso: dopo una serie di singoli di successo nei primi anni Settanta, è stato per lo più fuori dai riflettori musicali, riapparendo come consumato session man (ha suonato la batteria per Bob Dylan, Tom Petty, Ben Harper tra gli altri) o come doppiatore.

Il premio per l’eccellenza musicale di Starr alla cerimonia di induzione della Rock and Roll Hall of Fame dà al batterista alcuni meritati, e a lungo attesi, riconoscimenti sia come sideman che come artista solista. In quest’ultimo ruolo, ha pubblicato 18 album, con il suo ultimo, Postcards From Paradise, previsto per questo mese. Scopri la carriera della nostra cover star con queste 20 canzoni.

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