Una delle cause principali della guerra del 1812 tra Gran Bretagna e Stati Uniti fu la pratica britannica di abbordare le navi mercantili americane alla ricerca di disertori della Royal Navy. Gli americani sostenevano che i britannici non erano troppo attenti a chi rimuovevano dalle navi abbordate, e che i marinai liberi venivano impressionati nel servizio britannico insieme ai disertori.
L’insistenza della Gran Bretagna nel premere i marinai nel servizio navale derivava in parte dalle sue guerre contro Napoleone. Il numero di marinai necessari per l’equipaggio delle navi britanniche è quasi triplicato tra il 1793 e il 1812, da 36.000 a 114.000. Allo stesso tempo, la vita di un marinaio della Royal Navy divenne sempre più brutale. Affrontando una disciplina più dura e condizioni più pericolose, ben 100.000 membri del servizio della Royal Navy morirono durante quel ventennio.
Poiché gli arruolamenti volontari non avrebbero mai potuto soddisfare la domanda di marinai, gli inglesi ricorsero all’uso di bande di stampa per mettere forzatamente gli uomini in servizio. Ben la metà di tutti i marinai che equipaggiano la Royal Navy furono impressionati. Circa 10.000 americani si trovarono impressionati al servizio durante le guerre napoleoniche. Gli inglesi sostenevano che i marinai che impressionavano erano fuggiti dalla loro marina. Quando gli americani protestarono contro i sequestri, le autorità britanniche giustificarono la loro pratica sostenendo che l’essere un suddito britannico aveva la precedenza sulle rivendicazioni di cittadinanza americana.
Nei mesi precedenti la guerra, gli americani interpretarono la pratica britannica di fermare le navi mercantili americane come se implicasse che gli Stati Uniti non erano uguali nelle relazioni internazionali. Tale insinuazione era fastidiosa per gli americani, in quanto sembrava scontare la loro vittoria sulla Gran Bretagna nella Rivoluzione. La serie di scambi ostili in alto mare tra la Gran Bretagna e la sua ex colonia recalcitrante portò alcuni a considerare la guerra del 1812 come una “seconda rivoluzione americana”. La Gran Bretagna si rifiutò di cedere sull’impressionismo. Infatti, i commissari di pace statunitensi a Gand non sollevarono mai la questione dell’imposizione, né fu menzionata nel trattato finale stesso.