La storia del logo Mitsubishi mostra che il logo Mitsubishi è cambiato poco da quando è stato registrato dalla società nel 1914. Ciò che è più interessante e degno di nota, tuttavia, è la storia dietro il logo, e il ricco patrimonio giapponese che ha contribuito al suo design iniziale.
Mitsubishi non ha preso questo nome fino al 1900; prima di questo, il suo precursore era una compagnia di navigazione conosciuta come Tsukumo Shokai. La bandiera della compagnia di navigazione fu disegnata per assomigliare sia al triplo strato, a forma di diamante, dello stemma della famiglia Iwasaki, alla quale apparteneva il fondatore della compagnia Yataro Iwasaki, sia all’emblema triangolare a tre foglie di quercia del territorio del clan Tosa, nel quale Yataro Iwasaki era nato. Alla fine questo simbolo si è evoluto nel logo del triangolo a tre diamanti che associamo alla Mitsubishi stessa.
Il nome “Mitsubishi” è venuto dopo. Il titolo è in realtà una combinazione di due parole giapponesi, “mitsu” e “hishi”. “Mitsu” si traduce in “tre”, riferendosi alle tre forme che appaiono in entrambi gli stemmi di famiglia. “Hishi” (che diventa “bishi” se combinato con un’altra parola da usare come suffisso) diventa “castagna d’acqua” in inglese, che si riferisce chiaramente alle origini dei simboli con la famiglia Iwasaki.
La mancanza di cambiamenti nel design nel corso dell’ultimo secolo riflette sia il design elegante e innovativo del logo Mitsubishi, sia l’orgoglio e la fedeltà dell’azienda alle sue radici tra la famiglia Iwasaki e il clan Tosa, in un periodo in cui i clan feudali dei samurai lottavano per sopravvivere in un mondo sempre più modernizzato. L’emblema è diventato un simbolo non solo di design senza tempo, ma anche di rispetto per la storia dell’azienda, il suo background e i suoi fondatori.