Il nostro calendario moderno è vagamente basato sui calendari degli antichi romani. Nell’VIII secolo a.C., i Romani usavano il Calendario di Romolo, un calendario di 10 mesi che iniziava l’anno a marzo (con l’equinozio di primavera) e finiva a dicembre. Gennaio e febbraio non esistevano nemmeno. Il secondo re di Roma, Numa Pompilio, decise di rendere il calendario più accurato sincronizzandolo con l’effettivo anno lunare, che è lungo circa 354 giorni. Numa aggiunse due mesi – gennaio e febbraio – dopo dicembre per tenere conto dei nuovi giorni.
Nel 45 a.C. circa, Giulio Cesare incaricò un esperto di mettere da parte le origini lunari del calendario romano e renderlo basato sul sole, come quello egiziano. Cesare aggiunse 10 giorni all’anno solare e un giorno in più a febbraio ogni quattro anni.
Il calendario gregoriano, il nostro calendario moderno, fu proclamato nel 1582 da Papa Gregorio XIII come una riforma del calendario giuliano.
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