Prima che SLAP fosse la message board scelta dagli skaters per odiare e Steve Berra per perdere la testa, era una rivista cartacea gestita da Lance Dawes. Nata come la figliastra cattiva di Thrasher, è cresciuta fino a diventare una bestia a sé stante e ha davvero lasciato il segno per un po’ di tempo. Sentire la storia dall’inizio arriva davvero al cuore dello skateboarding. Nessuno intervista come Chops.

Sample:

Ma la Slap Message Board corrisponde alla tua visione originale di cosa sia Slap? Perché nella tua primissima prefazione del numero 1, hai scritto che Slap è tutto per dare voce alla gente. Si potrebbe dire che la Message Board è la massima espressione di questo.

Non credo di sapere abbastanza del Message Board per rispondere veramente a questo. Ma con quello che stai dicendo, questo è fondamentalmente il social media in poche parole. Non importa se si tratta di Slap o no, quelle voci escono comunque da ogni parte in questi giorni. È solo che il Message board è il nostro forum su cui farlo.

Ma ammettiamolo: sedersi e parlare di merda con i tuoi amici è una delle cose più divertenti dello skateboarding. Diavolo, a volte è quasi più divertente che pattinare. Posso parlare di merda con Sal e Grosso tutto il giorno e divertirmi tanto quanto mi divertirei sulla mia tavola. Se questo è quello che la gente fa sulla Message Board, allora buon per loro. E a tutti quei professionisti e industriali che si incazzano per questo, crescete, cazzo. Voglio dire, dannazione, come potete incazzarvi per qualcuno che scrive qualche stronzata? Chi se ne frega? Per me è ridicolo.

Quindi, mentre concludiamo, quale pensi sia l’eredità di Slap, al di là della Message Board? Alla fine della giornata, cosa pensi di essere stato in grado di realizzare?

Il fatto che ne stiamo parlando ora. Se qualcuno se lo ricorda ancora e gli ha dato una spinta, è tutto ciò che conta. Onestamente non ero sicuro che qualcuno lo stesse guardando allora.

Ma no, non credo ci sia un’eredità. C’è qualcun altro oltre alle persone della nostra età che si ricorda o si preoccupa? Non credo. Era quello che era e ora non c’è più. Potrei sedermi qui e raccontarvi un miliardo di storie di merda con gente pazza, ma a chi importa? A me no. Non ho bisogno di essere accarezzato. È finita.

Questo non vuol dire che non ne sia orgoglioso. Molte persone attraversano la vita, facendo quello che fanno, e non hanno nulla di fisico da mostrare. Non c’è nessun documento. Ma con la rivista, un giorno, quando sarò vecchio e non ci sarò più, i miei figli avranno almeno qualcosa che ha fatto parte della mia vita da guardare. Anche altre persone. È qualcosa di quell’epoca che possono sentire e sfogliare. Nello stesso modo in cui noi possiamo guardare le vecchie riviste di skate della nostra infanzia, spero che Slap possa servire allo stesso scopo anche per la sua epoca.

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