Attore | Regista | Scrittore
Nato Lionel Blythe il 28 aprile 1878 a Philadelphia, PA
Lionel Barrymore era il fratello maggiore di una famosa famiglia di attori ed egli stesso un veterano del teatro, dello schermo e della radio.
Fece il suo debutto sul palcoscenico nel 1883 a 5 anni, e nel 1909 entrò nel cinema in un’epoca in cui venivano chiamati “tintypes saltellanti”.
Barrymore scrisse scenari cinematografici a 25 dollari l’uno, fece tournée nel vaudeville e nella sua prima giovinezza studiò arte a Parigi per due anni. Abbandonò la sua ambizione di diventare un pittore, disse una volta, perché “recitare era l’unico modo sicuro che conoscevo per avere sale e pepe da mettere nell’acqua per far credere che fosse una zuppa”
Barrymore debuttò sul palcoscenico di New York in “The Rivals”, in cui sua nonna fu scritturata come signora Malaprop.
Si unì alla Metro-Goldwyn-Mayer per recitare in “The Barrier” nel 1926 e vinse un Academy Award nel 1931 per la migliore interpretazione di un attore in “A Free Soul.”
Altri suoi numerosi film furono “David Copperfield”, “Camille”, “Captains Courageous”, “Test Pilot”, “You Can’t Take It With You” e “The Return of Peter Grimm.”
Nella serie “Doctor Kildare” era il burbero dottor Gillespie. Alla radio la sua voce divenne un suono familiare a milioni di persone nel settimanale “Mayor of the Town” e come Scrooge di Dickens, un personaggio che interpretò per anni nel periodo natalizio.
Oltre alla sua carriera teatrale e cinematografica, Barrymore scrisse diversi libri tra cui “We Barrymores”, che ripercorre il background e le esperienze della famiglia Barrymore ed è stato scritto insieme a Cameron Shipp.
Barrymore fu anche un abile compositore. Le sue composizioni musicali “Tableau Russe” e Prelude and Fugue e altre sono state suonate da orchestre sinfoniche di Los Angeles e New York.
Ma ha denigrato le osservazioni che le sue opere musicali sarebbero mai diventate immortali.
“Perché, io sono un attore”, ha detto una volta. “La gente mi giudicherebbe impertinente se credesse che mi prendo sul serio come compositore.”
– Los Angeles Times 16 novembre 1954