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Fobos, la più interna e grande delle due lune di Marte. Fu scoperta telescopicamente con la sua luna compagna, Deimos, dall’astronomo americano Asaph Hall nel 1877 e prese il nome di uno dei figli di Ares, la controparte greca del dio romano Marte. Phobos è un piccolo oggetto roccioso irregolare con una superficie solcata da crateri.

Un corpo approssimativamente ellissoidale, Phobos misura 26,6 km nel suo punto più largo. Gira una volta intorno a Marte ogni 7 ore e 39 minuti ad una distanza media eccezionalmente vicina – 9.378 km – in un’orbita quasi circolare che si trova a solo 1° dal piano equatoriale del pianeta. Poiché il periodo orbitale del satellite è inferiore al periodo di rotazione di Marte (24 ore e 37 minuti), Phobos si muove da ovest a est nel cielo marziano. L’asse lungo di Phobos punta costantemente verso Marte; come la Luna della Terra, ha un periodo di rotazione uguale al suo periodo orbitale e quindi mantiene la stessa faccia verso il pianeta.

NASA/NSSDC

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La superficie pesantemente craterizzata di Phobos è coperta da un regolith grigio molto scuro (detriti rocciosi non consolidati) che riflette solo circa il 6% della luce che cade su di essa, circa la metà della superficie lunare. Questo fatto e la bassa densità media del satellite (1,9 grammi per cm cubo) sono coerenti con la composizione di meteoriti condriti carbonacee, suggerendo che Phobos potrebbe essere un oggetto simile ad un asteroide catturato. Notevoli scanalature lineari, tipicamente larghe 100 metri (330 piedi) e profonde 20 metri (65 piedi), coprono gran parte della superficie. Ci sono forti prove che sono associati alla formazione del più grande cratere su Phobos. Questa struttura, conosciuta come Stickney, misura circa 10 km (6 miglia) di diametro. Osservazioni precise della posizione di Phobos nell’ultimo secolo suggeriscono che le forze di marea di Marte stanno lentamente tirando il satellite verso il pianeta. Se è così, entrerà in collisione con Marte in un futuro molto lontano.