Robert Devereux, 2° conte di Essex, (nato il 10 novembre 1567, Netherwood, Herefordshire, Inghilterra – morto il 25 febbraio 1601, Londra), soldato e cortigiano inglese famoso per la sua relazione con la regina Elisabetta I (regnata 1558-1603). Ancora giovane, Essex succedette al patrigno, Robert Dudley, conte di Leicester (morto nel 1588), come favorito dell’anziana regina; per anni lei sopportò la sua imprudenza e impudenza, ma la loro relazione finì in tragedia.

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Nel frattempo, qualche tempo prima del luglio 1591, Bacon aveva fatto conoscenza con Robert Devereux, il giovane conte di Essex, che era un favorito di…

Devereux era un cugino di Elisabetta da parte di sua madre, e quando aveva nove anni, successe al titolo tenuto da suo padre, Walter Devereux, 1° conte di Essex. Il giovane Essex si mise in evidenza combattendo coraggiosamente contro gli spagnoli nei Paesi Bassi nel 1586. L’anno seguente Elisabetta lo nominò maestro di cavalli. Anche in questa prima fase provocò costantemente l’ira della regina, pur riuscendo a rimanere in suo favore. Contrariamente ai suoi desideri, prese parte all’operazione inglese contro Lisbona nel 1589 e sposò segretamente Frances Walsingham, vedova del poeta Sir Philip Sidney, nel 1590. Nel 1591-92 comandò la forza inglese in Francia, che aiutò il re Enrico IV, allora ancora protestante, nella sua campagna contro i cattolici francesi.

Per i successivi quattro anni Essex rimase in Inghilterra, diventando un esperto di affari esteri nel tentativo, non riuscito, di sfidare l’ascendente di lunga data in questo campo della famiglia Cecil. Fu nominato consigliere privato nel 1593 e nel 1594 scoprì un presunto complotto contro la vita della regina da parte del suo medico, Roderigo Lopez.

Quando la ripresa delle operazioni offensive contro la Spagna nel 1596 aprì nuove opportunità di avventura militare, Essex divenne uno dei comandanti della forza che prese e saccheggiò Cadice il 22 giugno. Questa azione spettacolare ma indecisa lo mise all’apice della sua fortuna e lo rese uno dei principali sostenitori di una strategia più vigorosa contro la Spagna. Una forza da lui comandata nel 1597, tuttavia, non riuscì a intercettare le navi tesoriere spagnole alle Azzorre. L’anno successivo la possibilità di una pace con la Spagna acuì la sua rivalità con i Cecil, mentre la crescente gravità di una grande ribellione in Irlanda portò ad aspre divergenze tra Essex ed Elisabetta sulle nomine e sulla strategia.

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In questo periodo Elisabetta era sempre più allarmata dall’ambizione di Essex, trovandolo “una natura da non governare”. Durante una delle loro dispute, Essex voltò le spalle alla regina, che prontamente gli diede uno schiaffo. Ciononostante, nel 1599 lei lo mandò in Irlanda come lord luogotenente. Dopo una campagna infruttuosa contro i ribelli concluse una tregua sfavorevole e, disertando improvvisamente il suo posto, tornò in Inghilterra per vendicarsi privatamente alla regina. Lei rispose privandolo dei suoi uffici (giugno 1600). Politicamente rovinato e finanziariamente indigente, ma confinato solo agli arresti domiciliari, lui e 200 o 300 seguaci tentarono, l’8 febbraio 1601, di sollevare la popolazione di Londra in rivolta. Il tentativo, mal pianificato, fallì ed Essex si arrese. Fu giustiziato alla Torre di Londra dopo essere stato giudicato colpevole di tradimento. Francis Bacon, lo scienziato-filosofo per il cui avanzamento nel governo Essex aveva continuamente premuto, fu uno dei procuratori al processo di Essex.

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